Grande spolvero per gli artigiani italiani al Fuorisalone milanese. Chi si è mosso tra Lambrate, Tortona, Brera e le altre zone del Design ha sicuramente visto come il taglio artigiano sia stato forte quanto quello gastronomico.
Per quest’ultimo c’era un incombente Expo a tema Cibo a tirare gli sforzi dei brand. Si vedevano aziende di interni con in serbo improbabili progetti cross tra design e food…
Invece il tema del ritorno alla manifattura era figlio di un’urgenza meno “vincolata”. Il cambio di sensibilità è manifesto e costituisce forse un cambio di paradigma economico. Un rientro dai capannoni romeni si mischia ai sottoscala zeppi di stampanti 3D. Resta, come dice Stefano, il problema della scalabilità, dell’uscita dalla fase sperimentale, dell’adeguamento della scuola e della formazione in generale, del confronto con la comunicazione digitale e delle politiche di internazionalizzazione.
Ciò detto e ricordando il successo di un’edizione del Festival Città Impresa che ha affrontato proprio questi temi con Nicola, Stefano, Marco e tanti altri amici, proviamo a fare la nostra selezione di idee che ci hanno appassionato nelle giornate trascorse in una davvero magnifica Milano.
Sicuramente impressa nella memoria resta la terrazza di Onwards dove ogni giorno si sono sviluppati i confronti tra designer, produttori, giornalisti e intellettuali che partivano da esperienze concrete per parlare degli sviluppi del mondo del design. Ricordiamo Filippo Berto, Diego Paccagnella, Fabio Ciciani immersi nel verde di un roof che non aveva niente da invidiare a Manhattan!
La seconda citazione è per due esposizioni di collezioni davvero belle. Nello spazio Nonostantemarras Segno Italiano ha mostrato i suoi prodotti in “un volo a planare” davvero emozionante. Ad ASAP invece era Internoitaliano a esporre soluzioni di una qualità straordinaria. In entrambi i casi la precedenza è andata ai prodotti e la maestria artigiana è stata capace di farli parlar da soli. Non sempre è così, ma la cultura dell’autentico porta proprio a questo tipo di risultati che dovrebbero essere la costante di un design ben fatto.
Infine L’eco bookshop Valcucine ha dato il meglio di sé con una fucina creativa ospitata nel piano inferiore dove l’energia produttiva dell’azienda nordestina ha incrociato un flusso di idee e braccia.
Tanto altro è avvenuto in queste giornate milanesi. Impossibile dimenticare la mostra Mondopasta a Subalterno1 dove Tecnificio è riuscito a coinvolgere una serie di designer nell’hackeraggio del mondo della pasta. Stampanti 3D e Lasercut, grilli e tatuaggi per ripensare uno dei nostri prodotti più tabù…
Infine complimenti a Sara e Youcangroup che ha organizzato con Alce Nera uno speed hacking innovativo nel format e nelle idee sul mondo del food…
Queste due ultime segnalazioni toccavano il tema Food e sono davvero la base per pensare all’Expo in maniera innovativa e dirompente. Sarebbe bello vedere queste iniziative incrociarsi perché quell’idea di diventare scalabili e sostenibili è fatta anche di strade da percorrere insieme dove le energie possono permettersi di puntare a diversi e più estesi pubblici… Le condizioni ci sono tutte. Mettiamoci all’opera.