Una piattaforma metodologica per il Digital Lean

Andrea De Muri ci sorprende sempre. Grazie alla sua inesauribile spinta verso i modelli che meglio rispondono alle esigenze attuali del business, ci ha portato negli ultimi anni a esplorare una possibile sintesi tra due aree di innovazione che a Sharazad piacciono da sempre: il Lean Thinking e la Digital Transformation.

Oggi possiamo dire che la sua ricerca, spesso condivisa in progetti didattici e consulenziali comuni, ha raggiunto una maturità che ci permette di presentarci con fiducia nelle più eterogenee situazioni in cui approcci snelli al business model sposano lo spirito della rivoluzione digitale.

L’esito è un sistema operativo di management che integra tool e metodologie consolidate in una visione sperimentale e iterativa alla crescita del business. Capita oggi sempre più spesso di spostare questo approccio dalla realtà didattica e formativa verso contesti applicativi aziendali anche molto strutturati.

Abbiamo iniziato qualche anno fa con le Fab Sessions, incontri dedicati a sperimentare modalità didattiche originali nel management: abbiamo esplorato le novità del Lean Startup, l’applicabilità nel business del Design Thinking, i modelli di programmazione e di Visual Management tra Kanban e Scrum e così via.

Alcune nuove consapevolezze oggi ci permettono di adattare i modelli alle specifiche realtà che incontriamo nei più diversi settori e scale. I tool specifici e le tecniche di lavoro cambiano e si evolvono, ma ci sembra di aver trovato nell’approccio iterativo e nel metodo sperimentale una chiave di lettura che accomuna il problem solving tramite gli A3 ai Canvas di Ash Maurya, i cinque principi e il PDCA del Lean Thinking al ciclo build-measure-learn di Eric Ries e così via.

Il prossimo passo è quello di applicare su scala sempre più complessa e sfidante questa impostazione in contesti di business diversificati, ma legati alla necessità di innovare il proprio modello di mercato partendo da una maggior considerazione del valore generato e del cliente cui ci si rivolge.

By stefanoschiavo