Spiegare il nome Sharazad era già una bella sfida, ma che dire adesso della melagrana scelta come logo?
Andiamo per ordine.
Tutto inizia in Persia, dove il Principe scopre la moglie a letto con un altro. Succede, direte. Ma il Principe la prende male. Fa fuori i due e prende una risoluzione abbastanza radicale. Non si sposerà più e, anzi, consumerà ogni notte con una schiava, ma subito dopo farà uccidere l’amante. Barbablù al confronto sembra un novellino.
Incarica il Gran Visir di procurargli una vergine al dì. Operazione inizialmente semplice, ma poi sempre più difficile, finché, come direbbero i tecnici, va in stock-out. Insomma, le vergini finiscono.
Rimane solo sua figlia, Sharazad.
Il Gran Visir, capirete, si trova in difficoltà, ma la risoluta ragazza gli dice che ci penserà lei. Si presenta al Principe, gli si concede, ma prima si fa promettere di essere uccisa solo dopo che avrà terminato di raccontare una storia.
E la Social Strategy che cosa avrebbe a che fare con tutto questo? Aspettate, aspettate…
Il Principe acconsente. La notte si consuma e poi Sharazad inizia a raccontare.
Ma il finale della sua storia rimanda ad un’altra storia e il Principe le dice di continuare il giorno dopo. E il giorno dopo la storia si ripete e Sharazad intesse una tela che va avanti attraverso narrazioni intrecciate. E così continua per molte notti. Per l’esattezza sono mille e una. Alla fine delle quali il Principe si innamora.
E voi direte perché noi ci siamo chiamati così?
Perché pensiamo che questa favola sia la metafora di ciò che ogni organizzazione dovrebbe fare: narrarsi per rinnovare ogni giorno la propria ragion d’essere, trovare un racconto che permetta di relazionarsi in modo nuovo con il proprio mercato, imparare ad ascoltare perché non servono monologhi, ma dialoghi e conversazioni.
E la melagrana?
Beh il melograno ci sta bene nelle Mille e una Notte, è di buon auspicio, il suo frutto è composto da grani che restano insieme pur essendo unici.
La melagrana si apre all’esterno. E’ una rete aperta in cui naviga ogni grano.
E in più dalla melagrana si ricava un inchiostro rosso con cui ci piace pensare scritta la storia di Sharazad.