That’s Shanghai Magazine è una rivista davvero ben fatta. Racconta cosa avviene nella Perla d’Oriente, ma si permette di spaziare, in lingua inglese, ben oltre le faccende di casa. Nel numero di dicembre c’è un’inchiesta sull’innovazione in Cina. Non poche le connessioni con quanto si discute dalle nostre parti. Makers e Futuro Artigiano in particolare.
La citazione del titolo è di David Li, fondatore di Shanghai hackerspace, che sta discutendo con i professori dell’Inventors Carnival. Siamo al Beijing Institute of Petroleum Technology. Il problema non è da poco. I cinesi sanno solo copiare? Mancano di creatività e fantasia? Figli dell’omologante Rivoluzione Culturale, sanno solo appropriarsi di idee d’altri? Come portare in Cina lo spirito di Burning Man?
Eppure, nella sua millenaria storia, il Regno di Mezzo non è stato parco di invenzioni. Tra polvere da sparo, caratteri mobili, calcio e aquiloni, ci contende anche gli spaghetti (dicono di averne trovati conservati da 4000 anni… non troppo buoni evidentemente) e il gelato!
L’articolo si concentra sul modello di startup mutuato forse troppo pedissequamente dalla California. Ci parla del tentativo di far rientrare i cervelli in fuga (ricorda niente?) dalle terre americane. Che peraltro, a dispetto di crisi varie, si confermano il miglior luogo dove avviare un’impresa. Ci spiega i vincoli culturali al mettersi in gioco, tra mogli poco comprensive e madri troppo premurose.
C’è un bel riquadro sugli enormi investimenti del Piano Quinquennale 2011-2015 volti a stimolare l’innovazione. Per andare oltre il ruolo di Fabbrica del Mondo. Infine ci spiega il ruolo delle università, lontane dal mondo reale ed inadeguate al compito formativo.
Ma la conclusione è più scettica. L’innovazione in Cina c’è. E’ quella data dal miglioramento dei prodotti realizzati ogni giorno nelle innumerevoli fabbriche. Inevitabile. Gli stessi centri di Ricerca e Sviluppo delle multinazionali si stanno spostando lì dove ci sono gli scienziati e i produttori. Nascono ambiti creativi pieni di persone pronte a sfidare la stabilità per inseguire nuovi sogni. Ma mentre i soldi non fanno la creatività, la cultura sì. Creare da zero un ambiente innovativo non è così semplice e la vera sfida sta lì, dove la disponibilità finanziaria da sola non basta.
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