Ciao Mauro

Ora con Facebook siamo tutti artisti. Ma fino a qualche anno fa quelli veri li dovevi scovare col lumicino, specie se sei nato nel Nordest dei capannoni.

Non mi sembrava vero di aver trovato uno scrittore di quelli autentici, e di giorno lavorava in un negozio di computer a 10 km da casa mia. Volevo conoscerlo, così andai una sera in negozio, orario chiusura, avevo in mano il suo primo libro passatomi da un’amica all’università.

Era il 2004 e stava nascendo un’amicizia con una delle menti più fini con una delle sensibilità più acute che mi sia mai capitato di incontrare, Mauro Gasparini. Era uno che su internet ci stava dalla prima ora, già da qualche anno aveva un blog su splinder: PolentaeCammelli.  Mauro era Polenta, penso per l’origine veneta. Il sito era una specie di Spinoza, solo che la Gialappa’s lo aveva recensito all’epoca in Maidireweb come uno dei siti più brutti della Rete per via del template non così professional. Un picco di visite ovviamente e grande visibilità per gli autori che cominciarono a capire come funziona. Più o meno la storia dovrebbe essere stata questa, o almeno così raccontava Mauro che amava riderci sopra ricordando quei momenti.
Mauro scriveva di notte – tutte le notti – ad un ritmo insostenibile anche solo per un lettore, aveva una raccolta sterminata di racconti e un paio di romanzi nel cassetto.

Decidemmo di aprire maurogasparini.it e creare il giusto contenitore alla sua produzione di qualità che ben si prestava anche per dei reading dal vivo. Così ecco il primo in occasione della “Notte dei lettori viventi”, maratona culturale organizzata ad Halloween da un’associazione culturale locale in quello che sarebbe diventato poi Lagostudio.

 

Amava scrivere ma soprattutto leggere agli altri quello che scriveva, e gli altri presto si accorsero che era bello ascoltare quello che Mauro scriveva tutte le notti. Da allora un crescendo di appuntamenti, occasioni, opportunità. Addirittura siamo finiti sul palco di una sagra paesana: lui a leggere, io al piano. Ma impossibile stare al passo di uno che poi sul palco andrà sul serio, con Guido Catalano e Federico Sirianni. Poi la Nordest Dinner 2.0Spinoza, Zabajone, Dammi un Bacio, Canemucco, Veleno.Nel frattempo Mauro diventa indimenticabile insegnante, amico e riferimento per i ragazzi di un istituto professionale a Cittadella (PD), la prova di quanto ha dato a questi ragazzi -molti immigrati-  è in queste ore nel suo wall.

A qualsiasi ora della notte poteva capitarti un suo “Ciao vecio” su Skype, vedere passare un suo tweet tagliente sul naufragio della Concordia o sull’ultimo discorso di Vendola. Un fiume in piena. E questo è stato il mio errore, aver dato ad un certo punto per scontata ed inesauribile la sua presenza.

Vi è mai capitato di sentirvi orgogliosi di essere amico di uno che sa fare qualcosa alla grande?

Grazie Mauro.

 

 

 

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