Il filo conduttore che lega knit café, laboratori galenici e lean startup

Fine settimana davvero intenso.

Accompagnando Cristina, Alessandra e Lucia, le tre splendide protagoniste di crowdknitting,com, il progetto di yarn bombing partecipato, alla Girl Geek Dinner Nordest nella serra di H-Farm (complimenti a Barbara, Miriam e Laura), ci siamo imbattuti in vecchi e nuovi amici. In particolare è stato interessante vedere come l’attività di knitting abbia permesso di conoscere Gabriele, che insieme a Giorgia presentava Bobos. Avendo scoperto che è anche un vicino di casa a Verona, ci siamo dati appuntamento per approfondire la conoscenza a The Fab.

Il giorno dopo è stata la volta di un esperimento davvero interessante. C’erano Giovanna ed Elisa che salivano da Fabriano per provare una formula curiosa e interessante. Invece di vendere le creme naturali che producono nel laboratorio galenico di 1896, hanno ben pensato di smontarne i pezzi e offrire a dieci ragazzi di Treviso un Beauty Kit di ingredienti corredati dalle necessarie istruzioni per l’uso. I partecipanti ne sono usciti con burro cacao, crema viso e tonico, tutti rigorosamente autoprodotti. La conoscenza dei componenti e delle loro proprietà, insieme alla dinamica di gruppo, ha reso la serata molto interessante, fornendo molti feedback alle due amiche marchigiane e a Sara che ha aiutato con forza la realizzazione dell’evento.

 

Un esperimento che sarebbe piaciuto ad Andrea, protagonista dell’evento di sabato a The Fab. Ovviamente mi riferisco alla nuova Fab Session, ma di questa si può trovare tutto qui.

Tutti i progetti che vediamo crescere giorno per giorno sono molto promettenti. Noi ci vediamo anche un altro aspetto. Sotto l’aura di Futuro Artigiano, ognuna delle iniziative parte dalla costruzione di un terreno di confronto materiale con i clienti e i partner. La costruzione di uno spazio relazionale è al centro di una prospettiva non solo di marketing, ma di sviluppo complessivo di un nuovo business. Le knitters bassanesi, le farmaciste di Fabriano, i ragazzi di The Fab condividono questa consapevolezza e il tutto costituisce una ricchezza che si integra in un nuovo modo di vivere gli spazi, anche commerciali.

 

By stefanoschiavo