MakeTank, il marketplace cucito su misura per i nuovi makers si presenta a Verona

Un tavolo pensato per degustare dei buoni vini; lampade di cartone; gioielli creati da una stampante 3D; un portachiavi per chi, al posto delle chiavi di casa, usa un chip RFID. L’autore di quest’ultimo, peraltro, si fa ritrarre in posizione yogica: spiritualità ed inventiva, potremmo dire.

Sono, questi, alcuni esempi di creazioni dei nuovi artigiani, che chiameremo “makers” con gratitudine verso l’essenzialità dell’inglese. Tutti questi oggetti – e molti altri – sono acquistabili su MakeTank, un marketplace online cucito su misura per i nuovi makers.

I fondatori, sono stati ospiti di quella fucina creativa che è, in tutti i sensi, The Fab, e ci hanno raccontato con dovizia di particolari il loro modello di business.

Tutto nasce da un’idea: favorire la diffusione del lavoro degli artigiani digitali mettendoli in condizione di vendere e produrre senza dover affrontare investimenti potenzialmente insormontabili. MakeTank di fatto non vende niente, ma mette in contatto artigiani e clienti finali offrendo ad entrambi la piattaforma per concludere l’affare.

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E dunque, qual è la ricetta per il successo? I ragazzi ce l’hanno spiegata così:
– si scelgono attentamente i makers per offrire una vetrina di prodotti di qualità
– si creano un marchio e un logo che, col tempo, trasmettano fiducia
– si attirano, in questo modo, clienti potenziali che cercano qualcosa di speciale, unico – o, comunque, raro – per il quale sono disposti a spendere un po’ di più
– si offre, ai venditori, un servizio gratuito di consulenza e assistenza, condividendo esperienza e competenza sul prezzo, sulle spedizioni, sul rapporto da instaurare con il cliente finale
– infine, si garantisce a quest’ultimo una vetrina online semplice da utilizzare, bella da vedere, ricca di informazioni, umana e personale.

Tutto questo è MakeTank. La presentazione di Laura, come è immaginabile, ha suscitato una sessione di domande e risposte appassionata ed appassionante, grazie al pubblico coinvolto a più livelli. C’era chi, con un occhio al marketing, si informava sul profilo del vendor e sul perché, tra tanti siti che offrono servizi analoghi, qualcuno dovesse proprio rivolgersi a loro; c’era chi, invece, sondava le opportunità per la propria impresa, o negozio; c’era infine chi si interrogava su questa certamente inconsueta strategia di approccio al mercato che spesso sembra così aliena alle metodologie tipiche del mercato di massa.

Del resto, MakeTank opera, per istinto, passione e assieme razionale consapevolezza, in un ambito di nicchia tecnicamente inteso, che veste magnificamente la filosofia produttiva di chi predilige l’artigianato e la personalizzazione alla produzione industriale massificata. Infatti, molte sono le parole chiave risuonate nel corso dell’ora di dibattito che dovrebbero far rizzare le antenne a chi si intende di niche markets: qualità del prodotto, qualità del servizio, individualità, personalizzazione, manualità, unicità, prezzo superiore a quello del prodotto “generico”, contatto personale tra venditore e cliente, fiducia, innovazione costante, cliente finale selezionato e individuato.

Infine, una pizza a tarda sera ha stimolato ulteriori conversazioni su futuro, opportunità e sfide. Effettivamente, è innegabile che MakeTank viva un momento di grande fermento e di conseguenti decisioni da prendere per il futuro; nel contempo, cominciano a delinearsi le opportunità di un business che sta prendendo forma.

Potremmo anzi dire che opportunità e sfide viaggiano assieme: per esempio, l’opportunità di valorizzare sempre più la qualità dei prodotti – e dei produttori! – si accompagna alla sfida di evolvere e chiarire i parametri di selezione dei vendor stessi, a tutto beneficio del cliente finale. Il carattere artigianale del prodotto mostrato su MakeTank, poi, sta già evidenziando l’opportunità di farlo toccare con mano a chiunque sia interessato; contemporaneamente, la sfida è di individuare modalità sempre più creative per avvicinare il prodotto al cliente senza snaturare il modello di business, anzi, rafforzandolo.

Speriamo, dunque, sia valsa la pena di ritardare il lungo viaggio verso Firenze di qualche ora! Da parte mia, va a loro solo un grazie per aver alimentato una chiacchierata così entusiasmante.
Nel frattempo, i ragazzi di MakeTank si stanno dando da fare: potrete trovarli là dove sentirete parlare di “makers”.

By stefanoschiavo