Sharazad euforica tra Vinitaly e Vinnatur

Come ogni anno (e quest’anno forse ancor più) è stata davvero una bella occasione quella che ha dato Vinnatur agli appassionati di vino.

A Villa Favorita, che già da sola vale il viaggio, c’erano più di centoquaranta produttori di vino naturale, che se non sapete cosa sia andate a leggere qua.

Ognuno di loro aveva una storia da raccontare. C’era chi veniva dalla Spagna (“la crisi per noi contadini non c’è perché non siamo mai stati senza…”), da Slovenia, Croazia, Francia e Italia (“il Nebbiù di mio nonno poi in realtà era un Dolcetto!”), da angoli sperduti, ma tutti accomunati da un modo differente di fare il vino.

Noi di Sharazad abbiamo bevuto, lo ammettiamo, ma ancor più abbiamo passato delle giornate a farci raccontare storie (deformazione professionale!) appassionate e ricche di stimoli. In cui, amalgamate da un approccio produttivo condiviso ancorché molto diversificato, potevano emergere quelle singole identità che, in una visione più standardizzata ed industriale, sarebbero state forse mortificate.

Anche qui Futuro Artigiano, insomma. Con la capacità di mettere insieme saper fare (in vigna, in cantina, senza chimica), ricerca avanzata e collaborazioni internazionali, comunicazione aperta e coinvolgente (ma qui c’è ancora un po’ da fare).

Siamo stati anche a Vinitaly (sì non ci siamo fatti mancare niente…). Il settore si conferma in straordinaria forma. Abbiamo visto il bel lavoro dei nostri amici Susan e Daniele, con cui sarà presto bello brindare in laguna studiando nuovi appassionanti progetti!

 

Abbiamo anche incontrato Linda, Charla, Andrea (mirabolanti i suoi cocktail Nardini!) e Oscar (sì sì lui!) che ci ha dedicato anche una bella foto!

By stefanoschiavo