Gran finale all’Oniricalab, definitivamente il miglior makers festival italiano

E’ stata entusiasmante l’ultima serata, il “Gran Finale”, di OniricaLab. Agli ex magazzini generali di Verona, ancora una volta si sono trovati gli appassionati del fare che, bando a qualsiasi astrazione concettuale, si sono messi al lavoro.

Ormai è chiaro che l’unica via d’uscita dalla crisi è accantonare speranze di redenzione finanziaria e metterci intelligenza, visione internazionale, connessioni digitali, soprattutto recuperando e rivalutando il patrimonio di capacità manifatturiere che ci circonda.

Innanzitutto c’è stata la tre giorni di Dario Pegoretti. Guardate qua per avvicinarvi un po’ all’atmosfera di Tornemo indrio.

Ci sono piaciuti poi i nostri amici dei Knit Café che hanno approfittato dell’ultima serata per lanciare il progetto del Crowdknitting, una specie di Kickstarters della lana: mandate un pezzettino fatto a maglia… costituirà un tassello del mosaico che coprirà una qualche parte di una città o un oggetto come la bici di Tommaso che si è ritrovata ben vestita e agghindata a fine nottata.

Allo stesso modo sono state splendide le ragazze di Culinaria Gnam che hanno realizzato maschere per il viso con ingredienti mangiabili in un cortocircuito produttivo che escludevo lo scarto e lo spreco.

E poi c’erano altri lab decisamente interessanti che sono presentati nel sito di OniricaLab.

La sensazione è che la strada sia stata trovata: un’identità chiara e una visione forte per un festival che non si confonde più con le tante iniziative che ci circondano e che nascono quasi quotidianamente, ma che riesce a porsi in una linea di innovazione che può far scuola. Il problema (?) adesso è che le aspettative per la prossima edizione sono a questo punto molto molto alte! 🙂

By stefanoschiavo