The Fab. Ovvero lo stile di un pensiero è il suo movimento.

Costruire un laboratorio come The Fab richiede mani operose e volenterose braccia per spostare macchine da stampa e tirare cavi, verniciare muri e asfaltare strade. Come in un garage di un gommista, in una carpenteria, in una bottega di quelle che vediamo frequentemente, dove con grinta si dà da fare chi sta cercando, al di fuori di fini analisi finanziarie e sterili vertenze sindacali, una nuova strada per il lavoro e l’economia.

Grinta. E anche stile. “Lo stile di un pensiero è il suo movimento”, dicevano. Le mani che si intrecciano in questa avventura sono gli elementi fondanti di un incrocio di pensieri non banali. Il contesto determina i comportamenti. Perciò lavoriamo a costruire il luogo, lo spazio in cui le relazioni, perché un’estetica relazionale è ciò che ci ispira, suscitano emozioni, raffigurano idee e infine producono manufatti e vita.

In questa visione prima di tutto economica alcuni autori ci aiutano e ci fanno da bussola. Parliamo tra gli altri di Nicolas Bourriaud e di Richard Sennett. Per noi la fisicità delle azioni si incrocia con un fare, come direbbe Alessio, non eroico, ma partecipato e collaborativo senza svilire le personalità in un anonimo collettivo indefinito e sfibrante. Insieme è la parola chiave che attiva i momenti di improvvisazione, di leggerezza e di esperimento che creano cultura e ricchezza. Che fondano The Fab.

PS Grazie a Paolo per i suggerimenti di lettura 🙂

By stefanoschiavo